Centro storico di Alba

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domenica 6 novembre 2011

Nuovo sviluppo del territorio e infrastrutture

Tutti noi cittadini conosciamo molto bene la vicenda della tratta ferroviaria Alba Bra dove i
pendolari vengono continuamente bistrattati che pur pagando un biglietto, non sono mai sicuri di
arrivare in tempo al proprio posto di lavoro e con i tempi che corrono poterlo mantenere e una
necessità che qualcuno è bene che non sottovaluti il problema, e gli studenti che non hanno
l’opportunità poter soggiornare Torino che si recano tutti i giorni all’università per studiare
costruire il loro futuro. A tal proposito vorrei dare un piccolo contributo dopo averne parlato con
molti e fatto riunioni pubbliche sul tema trasporti, capisco che il tema sia molto spinoso ancor di più
in questo momento di crisi economica, capisco che sia molto difficile parlarne per la paura di dove
trovare i fondi, da parte di chi ha le leve del comando ricordo ai più che il trasporto è di competenza
regionale, visto che la regione dovrà rinnovare il contratto con Trenitalia o altro gestore, vuoi
perché bisogna poi seguire un progetto rivoluzionario, dove nessuno oggi crede più nelle ferrovie, e
che si dovrà realizzare anche la strada da e per l’ospedale nuovo e che la nostra Provincia è
carente di infrastrutture, vedasi la vicenda autostrada Asti- Cuneo (l’incompiuta)”. Alcuni mi hanno
detto che era un sogno che era bene lasciarlo in un cassetto, come tutte le altre opere che il nostro
territorio avrebbe ben diritto di avere “forse perché non paghiamo abbastanza tasse?”, grazie alla
intraprendenza dei suoi abitanti ma che con la lungimiranza di alcuni di loro nei diversi ambiti
hanno costituito vari comitati che con i loro “Sogni” hanno iniziato a vedere alcuni di essi
concretizzarsi “l’autostrada, l’ospedale nuovo Alba – Bra”.
L’ospedale un progetto rivoluzionario per aver unito il territorio e razionalizzato ciò che
altri, fanno prolificare, dove le risorse sono poche, in questi anni avendo partecipato al comitato
“Ospedale nuovo Alba_Bra” ed essendomi confrontato con persone più illuminate di me e
credetemi c’è ne sono e quando tutti ti dicono “non si può fare” allora è il momento di far uscire la
caparbietà dei “langhetti” perché si realizzi un progetto innovativo e puntare ad una nuova
(ferrovia). La Metropolitana leggera, tragitto Bra, Pollenzo, Verduno ospedale nuovo, Roddi,
Alba, di circa 13 km che sarebbe elettrificata a differenza della “linea di S. Vittoria”, la tratta
andrebbe a collegarsi con la Bra-Ceva funzionante ed elettrificata fino a Cherasco, incrociandosi
all’altezza del territorio di Pollenzo e collegando il nuovo ospedale di Verduno, servirebbe
l’università del gusto di Pollenzo, alleggerendo cosi le strade già troppo congestionate. “La tratta
Santa Vittoria Bra potrebbe essere intercettata all’altezza del territorio di Pocapaglia e andandosi ad
unire a Pollenzo evitando il tunnel sotto La salita degli orti di Bra, con la possibilità di elettrificarla,
creando così un anello circolare servendo bene il territorio e usando le infrastrutture esistenti” e non
dimentichiamoci della Alba-Castagnole-Asti e Alessandria–Cavallermaggiore che continuerebbero
ad unire il territorio con il Monferrato e l’Astigiano.
Si andrebbe verso l’ottica di quello che hanno già fatto regioni più lungimiranti, che hanno puntato
sulle ferrovie, anche per un trasporto alternativo a quello su gomma molto più inquinante.
Questa opera potrebbe con una unità di intenti (qui potrebbe entrare in gioco la provincia di
Cuneo) con la società che dovrà costruire il lotto Cherasco – Alba, si potrebbe sfruttare il ponte che
verrà costruito per l’attraversamento dell’autostrada sul fiume Tanaro, usando così la stessa
infrastruttura. Ritengo che sia da considerare molto celermente visto che la tratta autostradale è
ancora da progettare, sarebbe “da miopi” non vedere i vantaggi dell’opera. servirebbe innanzitutto: i
pendolari per Torino che avrebbero dei collegamenti più veloci e anche più puntuali e servirebbe le
due città sia Alba che Bra verso il nuovo l’ospedale. Forse ancora non ci si è resi bene conto,
dell’importanza del nosocomio a pieno regime dove già adesso i due ospedali occupano circa 1000
dipendenti stime per difetto, che tutti i giorni dovranno recarsi al lavoro, e ai famigliari e agli utenti
che si recheranno per le varie visite. Ritengo che “occorra uno scatto di orgoglio” bisognerebbe
convocare gli stati generali per il trasporto e le infrastrutture del nostro territorio.
Con la rivalutazione del trenotrekking ferrovia del vino Bra, Cherasco, Narzole una tratta
che attraversa 14 Comuni e soprattutto un paesaggio unico, da ammirare, che ne faceva una tra le
tratte più suggestive, uno dei territori vitivinicoli di maggior fascino: lo testimonia il costante
afflusso di turisti – italiani e stranieri – che, attirati dalla produzione enogastronomica del territorio,
vi scoprono poi ambienti e paesaggi ancora incontaminati, difficili da incontrare altrove. Ancor di
più oggi avrebbe ragione di esistere visto che, il territorio si è candidato ad essere inserito nel
Patrimonio dell'umanità UNESCO “unica candidatura italiana Unesco 2011 dei paesaggi
vitivinicoli di langhe - roero e Monferrato” un riconoscimento di notevole valore della crescita
ambientale, naturale e artistica del territorio, «Le Langhe e il Roero – aveva sottolineato il
Presidente della Provincia Raffaele Costa, il primo a proporre le colline albesi come Patrimonio
dell'umanità - sono un esempio di come l'ambiente naturale e il lavoro dell'uomo possano
convivere, con esiti straordinari».
La soluzione della pista ciclabile non soddisfa più tutti. C’è chi vorrebbe un “treno trekking”
che collegasse Bra a Bastia Mondovì. Tanto di forum su internet e di adesioni (sembra più di
40mila), con motivazioni legate alle nuove sedi universitarie di Pollenzo, Mondovì e Cuneo che
hanno aumentato il numero dei pendolari.
Una nota curiosa: la linea ferroviaria Ceva-Bra è la più vecchia del Piemonte, vantando di
essere in funzione già nel 1874.
Dopo questa mia disamina fatta, credo che adesso le idee e l’elaborazione passino a chi di
dovere: in primis la politica che mi auguro non si lasci sfuggire il momento propizio per progettare
e realizzare questa importante opera utile a tutta la comunità.
Attilio Cammarata

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